Ultima tappa, totalmente pianeggiante e per l’ultimo tratto lungo gli argini del torrente Scrivia. Si esce da Sale in direzione est, da prestare attenzione all’attraversamento della SP211, per continuare dritti su una mulattiera che segue il bordo dei campi fino a Via Cerchetta e Via Bassa, verso la frazione omonima.
La sterrata Infermera Ova porta fino al torrente Scrivia, che lo si attraversa sul ponte della Sp85, per entrare a Castelnuovo Scrivia. Si arriva fino in centro del paese dove è possibile fare una pausa ristoro, con diversi bar, ristoranti e negozi.
Si esce da Castelnuovo verso sud, per riportarsi quasi subito sulla sponda destra del torrente Scrivia che si continuerà a seguire fino a Tortona; il percorso qui coincide con il grande sentiero E1 che per 7000 km attraversa l’Europa da Capo Nord alla Sicilia.
Dopo tratti boscosi all’interno del Parco dello Scrivia, con un’area attrezzata per la sosta, alcuni punti dove è possibile fare bird-watching e qualche passaggio non molto evidente tra aree coltivate, si prosegue passando prima sotto l’A7 , poi l’A21 ed infine la tangenziale di Tortona.
Gli ultimi 500m seguono proprio il bordo del torrente per svoltare a sinistra su Via Ferrari che riporta al parcheggio alle spalle della stazione F.S. di Tortona, punto finale e iniziale del percorso Vino Via.
A Sale, oltre all’antica pieve di San Giovanni, risalente al X secolo, degna di nota è senz’altro la chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Siro: documenti del 1165 attestano che qui furono ospitate le delegazioni di Tortona e Pavia, impegnate a discutere il trattato di pace tra le due diocesi che venne infine qui siglato con la supremazia dei Pavesi; di stile gotico-lombardo, rimaneggiata nei secoli dopo vari crolli, conserva al suo interno affreschi eseguiti tra il ‘400 e il primo ’500.
Castelnuovo Scrivia, patria dell’umanista Matteo Bandello, vanta anch’essa una bella chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, risalente alla stessa epoca di aspre contese tra le due diocesi: da visitare l’interno con due notevoli affreschi del ‘400, un Ultima Cena e la Madonna della Misericordia.
Di fronte alla chiesa, sorge il medievale Palazzo Pretorio, oggi sede comunale, con decorazioni quattrocentesche nella Sala degli Amministratori dell’Ordine dei Militi; il castello è dominato da una torre merlata, alta 39 metri, le cui strutture originarie sono antichissime.
Ad accogliere il municipio è invece il cinquecentesco Palazzo Centurione: qui ha sede anche il Museo Civico, visitabile a richiesta, comprensivo di una sezione storico-archeologica e di una piccola galleria d’arte. Nell’abitato si notano resti di case medioevali, torrette e facciate ornate con decorazioni di cotto: di grande interesse sono le case quattrocentesche di via Fornasari e di via Marguati.
Infine, nel Parco dello Scrivia, vale la pena sostare nei punti più boschivi e lontani dall’abitato per ascoltare i suoni della fauna avicola e, se si ha fortuna, anche vederla: sulla rotta migratoria tra l’Africa e l’Europa, sostano aironi bianchi e cenerini, garzette, gruccioni, il raro tirabuso e il timido cavaliere d’Italia, oltre agli stanziali germani reali, upupe, picchi, ghiandaie e molte altre specie.
Siamo ai confini settentrionali della zona della pianura alessandrina detta della “Fraschetta”, famosa oltre che per la battaglia napoleonica di Marengo, anche per i prodotti della sua ricca agricoltura.
Un tempo tantissimi erano i gelsi, sia bianchi che neri, i cui frutti venivano usati per cucinare e le foglie per l’allevamento dei bachi da seta, utili nel secolo scorso per le numerose filande presenti in zona: camminando se ne incontra ancora qualche pianta, soprattutto in filari a delimitazione dei campi.
Qui, ai tempi della battaglia, nacque la ricetta del pollo alla Marengo, preparato dal cuoco delle truppe per Napoleone, goloso di pollo, con gamberi di fiume, uova e funghi, strana combinazione ma in quei tempi ciò che era reperibile; oggi qualche ristorante lo propone ancora, in qualcuna delle sue innumerevoli varianti. Segnalati da Slow Food sono i salamini di Mandrogne, insaccati di carne bovina macinata con pancetta, vino o grappa e con un trito di aromi e spezie che costituisce il segreto di ogni macellaio: si fanno bollire per pochi minuti e, una volta in tavola, è buon uso aprirli a metà e accompagnarli con vino Barbera giovane o Grignolino. La tradizione li vuole serviti come antipasto o come portata aggiuntiva nel bollito misto.
Fino all’immediato dopoguerra, i salamini erano serviti nelle trattorie al mattino presto dei giorni di mercato a commercianti e a contadini, oppure nei circoli di paese al pomeriggio delle domeniche ai giocatori di bocce e di carte. Questa usanza si è persa; oggi i salamini sono spesso offerti nelle feste locali o nelle sagre di paese cotti sulla griglia o serviti in umido con cipolle stufate nel vino rosso. A tempi remoti risale anche la coltivazione delle patate nella bassa Valle Scrivia, particolarmente nella zona di Castelnuovo Scrivia: gialle e gustose, sono utilizzate in disparate ricette.
In auto:
In bus:
IN COSTRUZIONE
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |