La tappa parte dalla stazione ferroviaria di Tortona, importante crocevia stradale fin dai tempi antichi, essendo stata tappa di diverse vie consolari romane: la Via Postumia, la Via Fulvia ed anche la Via Emilia, come ancora oggi si chiama la sua via principale.
Si attraversa il centro storico per uscire dal Parco del Castello, che domina la città. Dal bivio per il paese di Vho, si comincia a camminare a bordo vigne, incontrando le prime cantine. Attraversato Vho, si scende dal poggio per poi seguire la strada Vicinale Fontana di Vhò fino a Sarezzano: qui si trova acqua, negozi, una farmacia e un’osteria.
Si prosegue verso San Ruffino, scendendo e risalendo la Val Grue attraverso campi e vigne. Superato Berzano di Tortona, con vista sulla bassa Val Curone, e tagliando dalla frazione Inselmina a destra per la strada comunale della Cerreta, ci si immerge nelle vigne dei Colli Tortonesi fino a risalire su mulattiere a Monleale Alto, luogo eletto per la produzione di grandi vini e di frutta di ottima qualità, in particolare fragole e pesche profumatissime.
Se si ha la fortuna di passare al calar della sera, il tramonto sulla pianura colorata di rosso con la luna che sorge sulle montagne verde scuro, offre uno spettacolo unico. Da Monleale si scende dritti prima con sentiero e poi con una lunga scalinata sul paese di Volpedo, situato sulla riva destra del torrente Curone, luogo natio del pittore divisionista Giuseppe Pellizza, che dipinse questi stessi paesaggi in molte delle sue tele. Fine della tappa, in paese si trovano alberghi e ristoranti, nei dintorni altri B&B e agriturismi.
A Tortona, oltre la ferrovia, in Via Muraglie Rosse, la Cantina Sociale ospita il Museo della Bicicletta, con numerosi modelli d’epoca ed esemplari appartenuti ai campioni degli anni ’40 e ’50 del Novecento, tra i quali Fausto Coppi, nato proprio a Castellania, paese sui colli tortonesi. In centro storico il Duomo con il Palazzo Vescovile, i portici della Via Emilia sino a Palazzo Guidobono e l’antica chiesa romanico-gotica di Santa Maria Canale. Nel parco del Castello, rimane intera solamente la Torre, simbolo della città, unico reperto dell’antica fortezza distrutta per volere di Napoleone. Da qui si può ammirare il panorama sulla città dominato dal campanile del Santuario della Madonna della Guardia con sulla sua sommità l’imponente statua dorata della Madonna col Bambino, alta ben 12 metri.
A Volpedo, visita d’obbligo al Museo Pellizza e alla suggestiva casa-studio del pittore, lasciata con gli arredi originali e ben raccontata da gentilissimi volontari locali. La Piazza Quarto Stato, con la riproduzione a grandezza naturale dell’omonimo famoso quadro che qui fu ambientato e di fronte il Palazzo Malaspina. Altri pannelli con riproduzioni di opere del pittore si trovano per le vie del paese nei stessi luoghi raffigurati nei dipinti, a volte rimasti quasi invariati. Infine la Pieve romanica di San Pietro vale la piccola deviazione, già un gioiello dall’esterno ma se si è fortunati da trovarla aperta (dalle ore 15 alle 17), è al suo interno che regala emozioni, con affreschi del tardo ‘400 ben restaurati sui quattro pilastri della navata centrale e nell’abside.
A Tortona, non si possono perdere i buonissimi baci di dama, alle mandorle e cioccolato, nelle migliori pasticcerie della Via Emilia, anche nella loro versione più particolare, i “baci dorati”. Da comprare e portarsi dietro per una gustosa colazione al sacco, il pane grosso di Tortona, fatto al 100% con l’antico grano San Pastore, croccante fuori e fragrantissimo dentro, con basso contenuto di glutine. Lo si puo’ farcire con i formaggi che arrivano dalle valli limitrofe, come il Montebore della Val Borbera, dalla caratteristica forma a torta nuziale, o anche con i formaggi di latti misti di Carezzano. Oppure con i salumi tipici della zona: il salame nobile del Giarolo, il più pregiato dei salami crudi o con uno dei prosciutti cotti artigianali, entrambi fiori all’occhiello della salumeria tortonese. Per finire la frutta, a seconda della stagione: le fragole e in particolare le fragoline profumate di Tortona, ormai sempre più rare ma uniche nel profumo e consistenza, le ciliegie di Garbagna, le pesche di Volpedo, le mele e i meloni.
Per quanto riguarda i vini, le soleggiate dorsali collinari a sud-est di Tortona costituiscono per estensione la terza area coltivata a vite della Provincia di Alessandria. Le vigne sono per tradizione per lo più di piccole dimensioni e la bontà dei vini si arricchisce sfruttando le miti correnti del mare posto appena oltre l’Appennino. La Doc dei Colli Tortonesi tutela svariate tipologie di vini, tra i rossi il Barbera, la Croatina, il Dolcetto, il Chiaretto rosato e tra i bianchi il Timorasso, antico vitigno riscoperto solo da pochi decenni, il Cortese, sia secco che frizzante o spumante, la Favorita e il Moscato.
In auto:
In treno:
In Bus:
Tortona è collegata a Volpedo con l’autolinea Arfea , consultare l’orario per fermate sul percorso, a Vho e Sarezzano.
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